AVDB - Stage 4: Miniere Val Imperina - Malga Erera
Un percorso affascinante che parte dal complesso minerario della Valle Imperina, dove storia e natura si intrecciano tra pietra e ruggine. Si risale la Valle di Bordina lungo il CAI 543 fino a Forcella...
Un percorso affascinante che parte dal complesso minerario della Valle Imperina, dove storia e natura si intrecciano tra pietra e ruggine. Si risale la Valle di Bordina lungo il CAI 543 fino a Forcella Franche, con vista aperta sulle cime circostanti. La discesa prosegue verso l’alpeggio di Titele, quindi giù fino a Pattine attraversando il fiume Mis. Da qui, seguendo il sentiero 802, si risale verso Casera Vallon e le radure dellaVal de Menegaldo, fino al Bivacco Campotorondo. Dopo una breve sosta si continua fino a Forcella Pelse, punto più alto della tappa, per poi entrare nello scenario unico dei Piani Eterni: un altopiano a 1700 metri dove si incontrano animali selvatici e malghe storiche. La Malga Erera Brendol, su prenotazione, offre accoglienza e ristoro. Un’esperienza sospesa nel tempo, tra silenzio e memoria.

Il percorso ha inizio presso il complesso minerario della Valle Imperina, a 610 metri di altitudine. Da qui si imbocca il sentiero CAI 543 che risale la selvaggia Valle di Bordina, attraversando un fitto bosco fino a raggiungere Forcella Franche, un valico erboso a quota 1833 metri, da cui si gode una vista panoramica ampia e suggestiva.
Dalla forcella si scende lungo il sentiero CAI 561 in direzione dell’alpeggio di Titele, situato attorno ai 1460 metri di quota. Questo tratto, poco frequentato e a tratti esposto, richiede passo sicuro e attenzione all’orientamento. Si prosegue poi lungo una mulattiera in discesa fino a un ponte che attraversa il fiume Mis.
Oltre il ponte, si percorre una strada sterrata che porta all’abitato di Pattine (980 m). Da qui inizia la lunga salita sul sentiero CAI 802: inizialmente ripida, si addolcisce dopo la radura di Casera Vallon e continua attraverso le ampie praterie della Val de Menegaldo. Il sentiero conduce al Bivacco Campotorondo, semplice ricovero d’emergenza con 12 posti letto, utile in caso di necessità ma privo di servizi.
Consigliamo di proseguire ancora fino a Forcella Pelse, a 1847 metri, il punto più alto dell’intera tappa. Da qui si scende sull’altopiano dei Piani Eterni, ambiente aperto e maestoso, fino a raggiungere la Malga Erera Brendol, che su prenotazione può offrire cena e accoglienza.
Affrontare l’Alta Via richiede un equipaggiamento adatto all’alta montagna. Sono indispensabili scarponi da trekking, bastoncini telescopici, abbigliamento tecnico a strati, guscio antipioggia, guanti e berretto anche in estate.
Portare con sé un sacco lenzuolo (obbligatorio nei rifugi), kit di pronto soccorso, occhiali da sole, crema solare, powerbank, pila frontale con batterie di scorta e una buona mappa, da integrare con app GPS offline.
Infine, è consigliato uno spray repellente e una pinzetta per le zecche, sempre più presenti in quota.
L’ Alta Via Dolomiti Bellunesi è un trekking impegnativo, adatto solo a escursionisti esperti e ben allenati. Il percorso presenta tratti esposti, passaggi tecnici e richiede passo sicuro, assenza di vertigini e capacità di orientamento, soprattutto nelle sezioni più isolate.
La segnaletica (una campanula viola) è presente nei punti chiave, ma non sempre continua: è fondamentale sapersi orientare con mappa e GPS. Sono presenti due tratti attrezzati con corde fisse (tappa 2 e tappa 5), quest’ultima sconsigliata a chi soffre di vertigini.
Campeggiare liberamente non è consentito: eventuale uso di tende è regolamentato e possibile solo su autorizzazione presso alcuni rifugi. Si consiglia di contattare con anticipo le strutture ricettive per verificare disponibilità e prenotare.
Il periodo consigliato per percorrere l’Alta Via va da maggio a settembre, evitando giornate con rischio neve o successive a forti piogge. Data l’esposizione e la lunghezza del percorso, è importante partire leggeri ma ben equipaggiati.
Seguite la “regola dei 3 cambi”: uno da indossare, uno pulito nello zaino, uno che si asciuga. Lungo il percorso si trovano rifugi e bivacchi, ma è fondamentale organizzarsi in anticipo, specialmente nei periodi di maggiore affluenza.
Per informazioni aggiornate su tappe, tracce GPS consultare il sito ufficiale dell'Alta Via Dolomiti Bellunesi, disponibile anche una mail per contatti diretti.
punto di rifornimento d’acqua sicuro lungo il percorso. Malga Erera Brendol, previa prenotazione, può offrirecena e pernottamento. Bivacco Campotorondo è accessibile senza prenotazione, ma non offre servizi (acqua, luce, gas).
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